Il più grande stoccaggio europeo di gas, il Deposito gas Rivara minaccia la sicurezza dei cittadini della pianura padana.
Quasi sotto silenzio, si sta realizzando sotto i nostri piedi il più grande deposito di stoccaggio di gas sotterraneo mai pensato dall'uomo.
La parola fine al Deposito gas Rivara è stata messa nel novembre del 2015, in occasione dell'approvazione del Collegato Ambiente, provvedimento che introduce per la prima volta i concetti di economia circolare e green economy nella legislazione italiana.
Sulla base di un unico studio commissionato dall'Agip un quarto di secolo fa, per la ricerca di giacimenti di gas naturale, la società inglese Independent Resources PLC intente stoccare il gas acquistato dalla francese Gaz de France in estate, per poi rivenderlo a noi italiani d'inverno, ovviamente con un congruo ricarico.
L'impianto di stoccaggio, non sarebbe di proprietà statale, bensì della stessa società che ne curerebbe anche la manutenzione.
Deposito gas sotterraneo Rivara
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E' solo questione di terremoto?
Finalmente buone notizie. Pare che la pentola a pressione interrata non si farà: https://goo.gl/J6yW5
precedente:
(AGR) PROGETTO STOCCAGGIO GAS IN VAL BASENTO: LE PRECISAZIONI DI SANTOCHIRICO
10/08/2007 17.44.56
[Basilicata]
“La Regione Basilicata riserva grande attenzione agli effetti ambientali di ogni opera e attività industriale e infrastrutturale sul territorio lucano. A maggior ragione lo fa quando vi sono segnalazioni o vengono espresse preoccupazioni, specie se da soggetti dotati di particolare sensibilità o titolari di rappresentanza politica.
E’ bene, tuttavia, ancorare ogni valutazione a dati di fatto e allo stato reale delle cose per evitare sia superficiali distrazioni che ingiustificati allarmismi”.
E’ quanto afferma l’assessore all’Ambiente, Territorio e Politiche della Sostenibilità della Regione Basilicata Vincenzo Santochirico che, di seguito, ricostruisce l’iter amministrativo che ha determinato il recente deposito del progetto per lo stoccaggio del gas in Val Basento al Ministero dell’Ambiente per la Via (Valutazione di Impatto Ambientale):
Il Ministero delle Attività Produttive nell’ottobre 2001 ha reso noto l’elenco dei giacimenti che erano risultati idonei per la conversione in stoccaggio di gas naturale.
Tali giacimenti rispondevano ai seguenti criteri: riserve di gas originariamente in posto superiori ad 1 miliardo di SMC, giacimenti in cui erano state prodotte almeno l’80% delle riserve producibili, e quindi considerati in fase avanzata di coltivazione.
Tra questi, erano individuati il giacimento di Grottole – Ferrandina (Conc. Cugno Le Macine) e quello di Pisticci (Conc. Serra Pizzuta) in provincia di Matera, entrambi oggetto di concessione di coltivazione conferita all’Eni – Div. Agip.
Il Ministero delle Attività Produttive nel dicembre 2004 comunicava l’esito della selezione e l’assegnazione a Geogas delle concessioni succitate.
Nel luglio 2005 il Ministero delle Attività Produttive rendeva noto che i progetti finalizzati alla realizzazione di stoccaggi dovevano essere sottoposti all’ applicazione della procedura di Via (Valutazione di impatto ambientale) dinanzi al Ministero dell’Ambiente.
Il Progetto preliminare sottoposto alla valutazione del Ministero dello Sviluppo Economico (già Ministero Attività Produttive), prevedeva :
1. la realizzazione di una nuova centrale di compressione su di un’area di pertinenza Eni in località Scalo di Salandra sulla quale insistono gli impianti della Centrale di compressione “ex Snam” utilizzata in fase di coltivazione del giacimento.
2. il ricondizionamento dei pozzi esistenti individuati dal programma (interventi di Work–Over) al fine di renderli idonei all’attività di stoccaggio.
3. Il collegamento dei pozzi di stoccaggio del campo di Pisticci alla Centrale di compressione/trattamento mediante il rifacimento di una condotta esistente, (attualmente utilizzata da ENI – Div. E&P).
4. Il collegamento con la rete SNAM.
A seguito delle sopraggiunte problematiche ambientali legate alla bonifica delle aree di pertinenza Eni è stata presentata istanza di variazione lavori riguardante lo spostamento della centrale di compressione e trattamento al di fuori della Zona di Interesse Nazionale della Val Basento. Il sito della nuova centrale di compressione è urbanisticamente in area industriale, come previsto dal PRG del Comune di Salandra.
Il Dipartimento Ambiente della Regione Basilica, nell’ambito della valutazione di compatibilità ambientale esprimerà (sullo studio di impatto ambientale pervenuto il 24 luglio 2007) un parere che trasmetterà al Ministero dell’Ambiente, il quale ha la competenza a concludere tale procedura con proprio decreto.
Il parere dell’Ufficio VIA regionale concerne gli effetti sull’ambiente: paesaggio, immissioni in atmosfera, incidenza sul suolo e sul sottosuolo, profilo idrogeologico, inquinamento acustico, riverberi su flora e fauna.
Solo nel caso in cui il Ministero dell’Ambiente si dovesse esprimere positivamente sulla Via - evidenzia Santochirico - sarà avviata la seconda fase, quella dell’Intesa fra Regione e Ministero dell’Attività Produttive, per le concessioni definitive di stoccaggio.
Quindi dovranno essere presentati i progetti veri e propri, atteso che quello pervenuto alla Regione il 24 luglio scorso, secondo quanto previsto dal Ministero, è solo uno “Studio di impatto ambientale”.
“Come si vede – commenta l’assessore all’Ambiente – non vi è alcun segreto, nessuna decisione assunta dalla Regione, nessun fatto compiuto, nessun inizio dei lavori, ma solo l’apertura della procedura di valutazione di impatto ambientale, peraltro di principale competenza ministeriale.
Il Dipartimento seguirà con grande rigore e puntualità l’iter istruttorio, per scongiurare qualsiasi rischio ambientale in un’area già compromessa, ma altrettanto determinato ad affrontare i temi dell’approvvigionamento energetico, dell’industrializzazione, delle infrastrutture, per quanto di sua competenza, senza nessuna concessione a pregiudizi e ad allarmismi, nella consapevolezza che la Basilicata, come ha sempre cercato di fare, ha bisogno di coniugare il tema dell’ambiente con lo sviluppo e la crescita.
Ovviamente, oltre al procedimento formalmente in corso - conclude Santochirico - saranno senz’altro utili e opportune occasioni di confronto istituzionale e sociale, per assicurare trasparenza e partecipazione”.
fonte snam:
Centrale di Malborghetto Autorizzazione Integrata Ambientale Sintesi non tecnica
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SINTESI NON TECNICA
La società Snam Rete Gas provvede al trasporto del gas naturale in Italia e svolge inoltre attività di
costruzione di nuove infrastrutture di trasporto. E tenuta a consentire laccesso alla propria rete a
tutti gli utenti che ne facciano richiesta a condizioni paritarie e trasparenti e a tariffe regolamentate.
La rete di trasporto Snam Rete Gas sul territorio nazionale è costituita da oltre 30.700 km di
metanodotti e da 10 centrali di compressione. Il gas naturale trasportato proviene da giacimenti
nazionali e da importazioni dal Nord Europa, Russia, Algeria e Libia. La rete di trasporto e le
centrali di compressione vengono controllati e gestiti a distanza dal centro di Dispacciamento,
situato presso la sede di San Donato Milanese (MI), in collaborazione con unità periferiche locali.
Il gas naturale, una volta estratto dal giacimento, deve essere trasportato verso le aree di consumo,
distanti anche migliaia di chilometri. La pressione del gas, che allinizio del gasdotto è quella del
giacimento, opportunamente ridotta, subisce una riduzione lungo il percorso, dovuta a perdite di
carico che dipendono dal diametro, dalla lunghezza della tubazione e dalla portata del gas
trasportato. Per riportare la pressione ai valori richiesti per il trasporto, il gas deve essere compresso
in apposite centrali di spinta, ubicate a distanza di circa 150-200 km luna dallaltra.
La Centrale di compressione Snam Rete Gas di Malborghetto, ubicata nel comune di Malborghetto-
Valbruna (UD) in località Cucco, effettua il servizio di compressione del gas sul gasdotto di
importazione dalla Russia.
La centrale di compressione gas non produce energia elettrica o termica, la classificazione
dellattività IPPC è riferita ad impianti di combustione con potenza termica maggiore di 50 MW.
Le turbine a gas, alimentate a gas naturale, sono utilizzate per lazionamento diretto di compressori
centrifughi che forniscono al gas lenergia necessaria per il trasporto nella rete gasdotti.
Le condizioni di funzionamento dellimpianto non sono costanti nel tempo ma variano di anno in
anno a secondo delle condizioni di trasporto del gas naturale nella rete gasdotti richieste dagli
utenti. La centrale è equipaggiata con quattro unità di compressione, ciascuna unità è costituita da
una turbina accoppiata ad un compressore centrifugo.
Il processo di compressione gas non richiede utilizzo di acqua. Lacqua prelevata per la centrale
viene utilizzata per i seguenti scopi: irrigazione delle aree a verde, attingimento impianto
antincendio, alimentazione caldaie di riscaldamento edifici e di preriscaldo del gas combustibile e
per i servizi igienici.
Centrale di Malborghetto Autorizzazione Integrata Ambientale Sintesi non tecnica
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La fonte energetica più utilizzata è il gas naturale, che viene impiegato per il funzionamento delle
turbine a gas. I consumi del gas combustibile per lalimentazione della centrale sono controllati dal
Dispacciamento mediante lutilizzo di strumenti informatici di ottimizzazione.
Lutilizzo del gas naturale come fonte energetica principale consente di ridurre al minimo le
emissioni in atmosfera Le emissioni in atmosfera di sostanze inquinanti sono costituite
principalmente da ossidi di azoto e ossido di carbonio derivanti da processi di combustione. Per il
contenimento delle emissioni di ossidi di azoto e ossidi di carbonio sono anche utilizzate turbine a
gas con camera di combustione a basse emissioni.
Per il contenimento delle emissioni sonore sono utilizzati cabinati insonorizzati, cappe acustiche,
valvole a bassa emissione sonora, silenziatori sui vent e linterramento delle tubazioni che
consentono di mantenere i livelli di rumore entro i limiti previsti dalla zonizzazione acustica.
Il processo di compressione del gas non produce rifiuti. I rifiuti prodotti derivano dalle attività di
manutenzione della centrale e sono gestiti nel rispetto della normativa vigente.
Il Sistema di Gestione Ambientale della centrale di compressione gas di Malborghetto è certificato
in conformità alle norme internazionali UNI EN ISO 14001.
Le attività svolte nella centrale di compressione gas hanno un limitato impatto ambientale e sono
adottate le migliori tecnologie disponibili per ridurre al minimo le emissioni e limpatto ambientale
stesso.
Che la cosa non sia dannosa per l'uomo non e' certo percepibile da studi geologici di oltre mezzo secolo fa. Mi ricorda tanto la storia del Vajont.
Eppoi privato o pubblico c'entrano eccome. Se dobbiamo rischiare di saltare in orbita, almeno che un minimo di tornaconto sia anche nostro. Il deposito sotterraneo di gas di Rivara invece non porterebbe un solo cent nelle tasche dei cittadini
Se la cosa non è dannosa per l'uomo non vedo perchè non si dovrebbe fare. Privato o pubblico non c'entra
non possiamo permettere che società private operanti con soli fini di LUCRO decidano sul nostro futuro e su quello dei nostri figli! Facciamo sentire le nostri voci e opponiamoci con tutte le forze necessarie... giovani ecco un motivo per emergere dall'anonimato...