Ormai da anni Google produce uno speciale file che mostra quali sono le ultime immagini aggiunte a Google Earth. Ogni volta che ne rilasciano di nuove, il link è aggiornato (in genere 2-3 giorni dopo) per mostrare dove trovarle esattamente. Basta scaricare il KML file e cercare le aree evidenziate in rosso.
Lo stesso file può essere anche usato per vedere l’evidenziazione di ogni aggiornamento precedente fino al 2009, espandendo la cartella “Previous Updates”.
E’ importante ricordare che mentre l’immagine può essere nuova per Google Earth, non è necessariamente un’immagine nuova in assoluto. Si può sempre rintracciare la data in cui è stata catturata zoomando e cercandola nell’angolo in basso a sinistra della finestra di visualizzazione.
Un’altra cosa da tenere a mente è che le immagini più nuove sono a volte nascoste nella sezione “storia”. Ciò accade quando Google cattura immagini recenti di un’area ma decide che quelle già esistenti sono meglio (per colore, definizione, etc.). La pubblicano comunque perché gli utenti possano trovarla, ma lasciano quella dall’aspetto migliore comparire di default.
L’intero processo di acquisizione delle immagini è piuttosto affascinante:
Rimarreste sorpresi nello scoprire quante persone inizialmente pensavano che Google Earth avrebbe mostrato immagini in tempo reale, o al massimo vecchie di un giorno. Probabilmente parte di questo pensiero deriva dal considerare che le foto dei satelliti meteo sono sempre vecchie di poche ore al massimo.
Ma le problematiche legate all’ottenere immagini ad alta risoluzione sono piuttosto complesse. I satelliti meteo viaggiano ad un’altezza superiore (36,000 km) e riescono a cogliere ampie porzioni di pianeta. I satelliti ad alta risoluzione operano a sole poche centinaia di km dalla Terra, e ciò significa che ne vedono solo una piccola parte. Inoltre, le immagini saranno valide solo se il sole ha un’alta angolazione durante il passaggio del satellite (meno ombre), quando non ci sono nuvole, e meno inquinamento / foschia possibile, un’insieme di circostanze che capita molto di rado.
Catturata l’immagine, provider commerciali come GeoEye impiegano del tempo per processare i dati prima di renderli diponibili per i clienti, e Google è uno di questi clienti. Google poi ha da valutare la nuova immagine rispetto a quella attuale, per determinare se sia migliore oppure no.
Una volta che l’immagine sia stata selezionata, deve essere processata nel sistema di coordinate dei database di Google. Poi passa attraverso un controllo di qualità e riprocessata prima di essere ridistribuita sui server. E’ la ragione per cui di solito non si trovano immagini più recenti di 6 mesi su Google Earth.
Non tutte le immagini però vengono dai satelliti. Molte provengono da fotografie aeree da aeroplani con fotocamere ad alta risoluzione, alcune addirittura da aquiloni e palloni aerostatici. Altre vengono fornite da città o Governi. La loro età varia di parecchio, in genere tra i 6 mesi e i 5 anni.
Un’altra ragione per cui non si trovano foto recenti è che possono costare molto denaro a chi le acquisisce. Le compagnie che spendono questi soldi hanno bisogno di un modo per recuperare le spese, e sono quindi riluttanti a concederle gratuitamente a chiunque voglia consultarle su Google Earth.
Ad ogni modo, delle immagini della Terra quasi in tempo reale sono in realtà disponibili su Google Earth. Si tratta di Clouds, una funzione di Weather che permette di vedere delle riprese di satelliti meteo recenti di circa 3 ore, una panoramica globale delle nuvole. Tutto ciò è reso possibile da DailyPlanet della NASA, che mostra l’intero pianeta a media risoluzione. Le immagini sono riprese dal satellite MODIS e processate il più rapidamente possibile, per cui riescono a mostrare l’intera Terra con un ritardo di non più di 6-12 ore.
Ad oggi, sono le immagini più aggiornate e ad alta risoluzione messe a disposizione del pubblico.
[da Google Earth Blog]
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