Il canadese Jon Rafman sarà ospite al MACRO di Roma il 14 e il 15 Settembre, per presentare la collezione di foto che negli anni ha raccolto viaggiando comodamente seduto al computer, tramite Google Street View.
I veicoli ibridi di Google circolano per le strade del mondo e con le loro 9 telecamere (i nove occhi che danno il titolo al progetto) scattano una foto ogni 10-20 metri. Queste vengono poi ricomposte e associate alla loro posizione precisa sulle mappe, fornendoci così l’accesso ad una visione orizzontale a 360° e verticale a 290° di ogni strada che sia stata da loro raggiunta.
La fotografia di Google è quindi ottenuta in modo distaccato e senza arte, e la tensione tra una telecamera automatica e programmata ed un essere umano che per natura tende a ricercare significati nelle immagini, anche quando non ce ne sono, riflette molto bene l’esperienza moderna.
Come esseri sociali vogliamo avere peso e considerazione, e trovare un senso a ciò che ci circonda, ma la solitudine e l’anonimato è ciò a cui più spesso andiamo incontro.
Rafman ha scelto i fermo immagine rispettando criteri estetici (seppur variabili a seconda del soggetto) e le fondamentali regole di di forma e composizione, come qualunque vero fotografo.
Lo stile di alcune può ricordare in qualche misura il fotogiornalismo, altre selezioni sono state influenzate dalla sua conoscenza della storia della fotografia e dell’arte, in altre ancora ha ricercato il ‘momento decisivo’ come Cartier-Bresson insegna.
Citando un suo saggio sul progetto Nine Eyes, Google Street Views presenta un universo osservato dall’occhio distante di un’Entità superiore indifferente al nostro destino.
Le sue telecamere testimoniano, ma non agiscono nella storia.
Per ciò che a Google importa, il mondo potrebbe essere privo di una dimensione morale.
Sito ufficiale dell'evento 9-eyes.com/
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