Questa estate ha visto tra gli argomenti caldi del territorio l'ipotesi di costruzione del nuovo outlet a San Giovanni in Persiceto, nella provincia nord-ovest di Bologna.
In verità l'intervento che si estende su 10-11 ettari attualmente coltivati nell'area a nord di San Giovanni era pianificato da tempo già dalla precedente amministrazione prevedendo spazi commerciali e residenziali.
Il Comune ha intrapreso un dialogo con i cittadini, che si è concretizzato in una pubblica assemblea tenutasi lo scorso 27 giugno e in diversi incontri con le associazioni del territorio.
Da parte sua sviolina la cittadinanza con promesse di posti lavoro (400/500), lavori pubblici, miglioramenti viari, aree verdi e piste ciclopedonali come se piovesse, tanto che un recente sondaggio telefonico realizzato a cura del Comune di San Giovanni in Persiceto nei confronti dei propri cittadini, ha visto un consenso del 61% degli intervistati in favore della realizzazione del nuovo Centro Commerciale, si sono espressi di parere contrario il 24% e al restante 15% pare non interessi.
L'apparente minoranza dei cittadini contrari si è già organizzata con una petizione, forti delle critiche arrivate anche dai comuni limitrofi della provincia modenese. Secondo CNA, Confcommercio, Lapam Confartigianato e Confesercenti, le ricadute per il commercio locale saranno inevitabili.
Qualcuno ha pertanto fondato su Facebook un gruppo aperto per la raccolta di idee alternative all'outlet, non senza chiedersi che tipo di interessi possa incontrare in tempi come questi la realizzazione di centinaia di negozi e unità immobiliari destinate inevitabilmente a deprimere un mercato dell'usato immobiliare già in crisi ormai da tempo.
Come si evince dalla mappa dell'outlet di San Giovanni in Persiceto, l'area da urbanizzare appare grande quasi un quarto dell'intero abitato di San Giovanni, quasi come l'area occupata dalla zona industriale.
Mappa outlet San Giovanni in Persiceto
Si consiglia di prenderne visione direttamente su Google Earth in quanto il plugin che mostra la mappa in questa pagina si è rivelato piuttosto impreciso con gli overlay.
I commenti firmati xxxxxxxx sono riportati dalle lettere inviate dai cittadini alla mailbox partecipa@comunepersiceto.it
Confrontare le idee ha sempre e solo vantaggi, scrivi qui sotto cosa ne pensi.
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Sono perfettamente d'accordo con un outlet itinerante che si riprenda quindi i negozi, con iniziative culturali e che possano ravvivare il nostro amato paese. Vivo a San Giovanni da 40 anni ed è una grande sofferenza vedere che sta morendo senza che ci siano interventi per farlo rinascere. NO All'OUTLET ma anche NO ALLA TANGENZIALE che dovrebbe passare attraverso questo nuovo centro residenziale, e comunque a ridosso del paese, con tutti le ripercussioni di inquinamento ambientale. Grazie cordiali saluti
caro sindaco non ascoltare i negozianti cke dicono che persiceto e morto ..abbasasero loro i
przzi vendereddero di più io non o ricevuto la telefonata ma dico si persiceto ci guadagna
come citta e sara nominata in tutta emilia romagna cordiali saluti
Sono molto contrario alla realizzazione dell'Outlet perché li considero delle strutture assolutamente obsolete e che portano degrado al territorio. Ci sarebbero solo aspetti negativi tra i più importanti: consumo di territorio, abbruttimento del paesaggio, aumento dell'inquinamento e del traffico, interazione con il vicinissimo polo scolastico.
Non riesco sinceramente, anche sforzandomi, di capire quali benifici possa portare una struttura deputata solamente al commercio di abbigliamento "firmato" che oltre a non rappresentare un bene di prima necessità e ampiamente ben assolto dagli attuali negozi di Persiceto che, a differenza dell'outlet, sono belli e piacevoli da vedere e indispensabili per la qualificazione del centro storico.
Mi associo alle considerazioni dei tantissimi che hanno espresso parere sfavorevole all'Outlet aggiungendo che tra gli argomenti bizzarri che ho letto nell'informativa del Comune e nel questionario si pone molto evidenza al vantaggio economico del Comune (nel questionario dopo questa domanda si chiede anche la situazione finanziaria dell'intervistato). Si da quindi pervera questa informazione che risulta essere sicuramente falsa perché è già assodato che gli oneri di urbanizzazione non portano ricchezza ai Comuni in quanto le infrastrutture andranno poi mantenute. In ogni caso se l'Amministrazione è così sicura del beneficio economico lo deve corredare con un bilancio di previsione. Reputo quindi l'iniziativa del Comune rivolto ai cittadiniun'iniziativa propagandistica.
Propongo comunque che se si vuole fare un'operazione democratica su questa importante decisione di fare un referendum cittadino in quanto l'argomento non era inserito nel programma dell'attuale Sindaco.
Buongiorno,
premesso che vivo dalla nascita a San Giovanni in Persiceto, non essendo stato contattato per l'indagine telefonica che è stata eseguita recentemente in merito all'Outlet, ci tengo ad esprimere il mio parere FAVOREVOLE alla realizzazione dell'opera.
Penso che sia un'opportunità molto importante per migliorare sensibilmente, sotto diversi punti di vista, il prestigio e la qualità del nostro Comune.
Ovviamente, come in tutti i dibattiti, i consensi non saranno unanimi, ma con un po' di buon senso penso che ogni cittadino persicetano potrà trovare elementi di soddisfazione in seguito alla realizzazione dell'Outlet. Primo tra tutti, mi permetto di sottolinearlo visti i tempi, la "nascita" di diverse centinaia di posti di lavoro.
Cordiali saluti
Esprimo brevemente la mia opinione a riguardo dell' outlet. Penso che non si possa più vivere mettendo al centro il consumismo e I' avere tutto sempre in più abbiamo un centro storico che offre negozi di qualità e grande varietà, quindi concludendo direi che non occorre rovinare altri chilometri quadrati di territorio, cementificandolo e non abbiamo bisogno nemmeno di altri negozi dato che I' offerta è completa.
Grazie.
Egregio sindaco l'idea di avere fronte casa un futuro ecomostro mi inorridisce. Cemento,
traffico, inquinamento di ogni genere
non credo che il paese abbia necessità di tale struttura per sopravvivere, il lavoro si crea in altro modo, quello non sarà il futuro.
Il problema non è a valle ma a monte del sistema..
Visto il momento di pura recessione che purtroppo continuerà ancora per anni ritengo sia reso superfluo da un mediocre futuro tutto il
progetto, sarà redditizio per pochi ma devastante per tanti cittadini. La ringrazio per l'attenzione
la mia e un'idea molto semplice, un outlet delle banche:
si potrebbero decentrale tutte le banche, che al momento occupano il 70% di Corso Italia, in un luogo unico, con adeguata sorveglianza, sportelli bancomat-drive, per poter prelevare senza scendere dall'automobile, parcheggi comodi per chi deve recarsi agli sportelli, ufficio postale anch'esso postamat-drive.
Liberando le vetrine in Corso Italia e in tutto il centro storico si potrebbe creare quindi un outlet incastonato nel paese per abbigliamento e accessori che promuoverebbe la cultura e attirerebbe turismo. aN'interno dell'outlet nel centro storico sarebbe interessante aprire un museo che narri la storia di queste nostre terre, magari realizzato dai ragazzi di Persiceto, dalle bonifiche alle lotte partigiane e tanto tanto altro.
grazie per l'attenzione
saluti
Buon giorno
Mi chiamo XXXXXXX XXXXXXXXXXXX Risiedo a San Giovanni in Persiceto Via XXXXXXXXXXXXX Sono nato il XX XX XXXX Vorrei esprimere a nome della mio Di mia mamma XXXXX XXXXXX Residente c.s.
Il nostro parere NEGATIVO
Alla nascita del centro OUTLET a San Giovanni In Persiceto
La principale, motivazione, è la perdita dei principi, di una realtà, contadina, come paese della "bassa" Bolognese.
crediamo che se vogliamo andare a cerca le svendite, o altre occasioni, andiamo in altri Outlet, non molto lontani.
E pensiamo di non perdere la relatà dei notri commercianti, dei negozi in centro.
Speriamo che l'amministrazione, comunale, investa nei Persicetani, e nelle nostre capacità di creare.
Premesso che non sono molto brava nella formulazione, la mia proposta in alternativa è questa: che l'Ente Locale (Comune) si faccia promotore con la Provincia di chiedere all' Università di Bologna la delocalizzazione di una o più facoltà universitarie sul territorio di Persiceto.
Penso a facoltà come Veterinaria o a qualche distaccamento di Agraria, di Archeologia e Beni Culturali. Si potrebbe creare, in parallelo, un polo di ricerca e studio in questi ambiti, che attrarrebbe "turismo" accademico sul territorio.
Avremmo sul territorio popolazione giovane, non residente... La possibilità di affittare immobili vuoti e di far girare l'economia (ristorazione, attività locali, commerciali...). E verremo incontro alle esigenze dell'area metropolitana di decongestionare, attraverso la de-centralizzazione di facoltà universitarie.. Proposta che potrebbe quindi incontrare il favore di Provincia e Regione che da tempo si pongono questi obiettivi, e magari ottenere incentivi/finanziamenti, se ben strutturata nella sua proposizione.
Questa idea fu a suo tempo formulata da uno dei forse migliori Sindaci che questo Comune ha avuto, Giorgio (non Antonio) Nicoli. Quando venne a mancare, questa ipotesi di sviluppo territoriale fu archiviata in un cassetto e mai riconsiderata... Dopo di lui I' unica forma di sviluppo presa in considerazione fu edificare terreni rurali.
Nel piano economico-strutturale della Provincia uno degli obiettivi è la de-localizzazione e la decongestione dell'area metropolitana di Bologna. Questa proposta potrebbe dunque trovare terreno fertile a prescindere da Ferretti e modalità di attuazione che by-passano il discorso dell'area outlet.. Questa idea di rilancio territoriale alternativa potrebbe far cadere il discorso del cambio di destinazione d'uso dell'area la quale potrebbe rimanere allo stato approvato nel 2007. Il residenziale non tira e al momento non si pone il problema. Allo scadere della concessione si potrebbe, nelle sedi deputate a livello urbanistico, (la legge lo consente)
ridiscutere o mitigare la destinazione d'uso a suo tempo approvata...
Alt Stazione: per questo progetto il comune ha ricevuto 70.000 a fondo perduto e pare (Altrepagine di marzo 2013) che 500.000 euro di finanziamento debbano arrivare dalla Regione. L'edificio ex Arte Meccanica (già di proprietà comunale) nel progetto vede già spazi dedicati a laboratori didattici e ha un ottima localizzazione essendo a fianco della Stazione ed affacciando sul parco già destinato ad integrare il Polo Scolastico... Non pare una bella base di partenza per iniziare a sviluppare questa proposta...?
Con cordialità
XXXXXXXX XXXXXXXX e XXXXXXX XXXXXXX residente in via XXXXXXXX a Persiceto sono CONTRARIE alla realizzazione di un Outlet non come presa di posizione a prescindere, ma come reale paura, data la crisi economica, di trovarci con un contenitore VUOTO che si è mangiato molta della nostra terra. Riporto le parole di mia madre 83 contadina nata all'Accatà, relativamente vicina alla costruzione dell' insediamento: cosa ce ne facciamo di una 'cosa' così grande se nessuno ci va, almeno con la terra ci possiamo mangiare...Recentemente ci siamo recate in alcuni grandi 'magazzini' di vario genere dall'arredamento, all'alimentare, al tessile e lei stessa ha detto: ma come fanno a tirare avanti se dentro non c'è nessuno ? Come fanno a pagare la luce? E quanto consumano?
La crisi economica sta svuotando questi contenitori ed è un dato di fatto che balza agli occhi anche della persona più semplice come mia madre.
lo tutte la mattine transito davanti alla ex fabbrica di XXXXX poco prima di Sant'Agata realizzata e poi 'quasi' mai utilizzata e alla fabbrica che conteneva la XXXX poco prima della Via Larga edicici artigianali costruiti che la crisi ha reso vuoti e sterili, consumando suolo 'verde' per nulla.
Se la crisi economica persiste chi avrà i soldi per recarsi all'outlet?
Scusate ma ritenevo importante riportare soprattutto il pensiero di mia madre
GRAZIE per l'attenzione
Da dov'è realmente partito questo progetto?
Il Ferretti anni or sono acquistò un terreno agricolo o era già stato reso edificabilc?
Domande che attendono risposte:
Come mai dopo tanti anni il progetto attuale non è stato attuato e, da quanto ci è stato detto, nel febbraio 2012 è stata richiesta la variante?
Come mai solo un paio di mesi fa avete deciso di mettere a "conoscenza" la cittadinanza di tutto ciò?
Come mai aN'improvviso tutta questa fretta?
Come mai nonostante i dubbi che assalgono i persicetani informati sul progetto, voi siete così sicuri che sia un buon affare?
Come mai solo il Sindaco, è in grado di illustrare agli altri sindaci di terre d'acqua questo progetto?
Come può l'ex sindaco XXXXXXX avere la certezza che il tutto sia assolutamente cosa buona e giusta?
Siete veramente sicuri che sussista una pubblica utilità per la variazione del progetto?
E se gli oneri di urbanizzazione che incasserà il comune non fossero sufficienti a coprire tutte le belle opere che avete illustrato?
Dove andrà a finire la pubblica utilità?
I parcheggi che farà il comune a proprie spese, a chi saranno a carico?
L'illuminazione ora e per sempre della nuova zona a chi resterà a carico?
La manutenzione pubblica di tutta quell'area a chi resterà a carico?
Perché il sindaco non ha proposto a McArthurGIen (ha detto pubblicamente di averci parlato direttamente) la zona, sempre su via cento, poco lontana e già provvista di urbanizzazione allo stato brado, nei pressi del supermercato XXX?
Sarebbe stata un'ottima opportunità di recupero di quella vasta area abbandonata.
Le opere pubbliche richieste sono "blindate " o il sindaco è disposto a rinunciare ad alcune in sede di negoziazione e se sì ESATTAMENTE A QUALI ?
Queste verranno realizzate PRIMA,DURANTE o DOPO la costruzione dell'outlet ?
Bho? lo ho un sacco di dubbi a proposito di questa richiesta di variazione.
Ultima domanda, per ora.
Vorrei una risposta sincera e precisa, non un tanto al chilo come ho sentito per altre.
Dalle ISTITUZIONI pretendo sapere, conoscenza e informazione. Il minimo rispetto a ciò che le istituzioni pretendono da me, casalinga.
Se il progetto rimane tale e quale, senza variazioni di sorta, cosa potrebbe succedere allo scadere dei 5 anni, se Ferretti non costruisse nulla?
Mi risulta che il comune possa decidere di riportare la destinazione del terreno da edificabilc ad agricolo se nulla, nei termini di legge è stato costruito.
Le banche i rubinetti li hanno chiusi ed è chiaro che Ferretti, probabilmente anche Pirani, liquidità non ne hanno.
Se McArthur fosse veramente interessata alla realizzazione dell'outlet qui, perchè non proporre la zona che ho detto prima o addirittura un paese vero come proposto altrove???
Saluto e ringrazio
Sono una cittadina di San Giovanni in Persiceto e dichiaro con forza il mio totale dissenso alla realizzazione dell'outlet in paese .
i motivi sono quelli più volte elencati nei vari dibattiti e confronti dalla gente comune che come me é contraria ed anche da chi ha prodotto analisi a suon di dati e statistiche . e pure é contrario : li condivido tutti !
Ovviamente tutto ciò non conta nulla di fronte all'interesse economico ,seppur di pochi.
VOTO PER IL SI' ALL'ATTUAZIONE DELL'OUTLE ZONA ACCATA',OCCASIONE DA NON PERDERE IN UN MOMENTO COSI' CARENTE DI POSTI DI LAVORO,UN OCCASIONE DA NON LASCIARCELA SCAPPARE,SAREBBE DA INCOSCIENTI.
CORDIALI SALUTI
Salve,
da tempo ormai si parla della possibilità di costruire l'outlet. immagino che anche il Comune si sia fatto un'idea sulle principali motivazioni a sfavore della costruzione, sia quelle indicate dalla gente, sia altre che vi siete fatti voi in quanto informati sui fatti.
Dato che la vostra scelta sarà basata su numeri più che su opinioni, vi chiedo se avete delle relazioni o analisi che confutino le idee contro la costruzione, sulla base delle quali prenderete la vostra decisione.
Sempre in ambito di numeri, le stime di visitatori alla struttura, di assunti, etc., chi le ha fatte? Immagino che il costruttore abbia una sua stima e voi non vi siate semplicemente fidati, ma abbiate fatto una verifica. E' possibile averne visione?
Grazie e saluti,
Buongiorno
Assolutamente Outlet NO !
Perchè:
1) Siamo in una fase storica di radicali trasformazioni sociali ed econimche, deve essere una priorità di tutti i cittadini la salvaguardia del nostro territorio agricolo, è l'eredità che lasciamo alle generazioni future, basta colate di cemento su terreni agricoli. Il piano regolatore delle terre d'acqua và radicalmente cambiato nella direzione di ZERO consumo di territorio agricolo. Per le imprese e le nuove attività occorre avviare un processo di riqualifica delle zone già urbanizzate in buona parte abbandonate e vuote, attualmente il territorio di San Giovanni presenta una offerta di abitazioni civili libere superiore alla domanda.
2) il Tessuto commerciale del Paese è già in condizioni di sofferenza , l'Outlet aggraverebbe la situzione
3) 1 nuovi posto di lavoro enunciati finirebbero per essere bilanciati da altrettanti posti di lavoro persi nel tessuto commerciale del territorio
4) Il traffico veicolare aumenterebbe con punte nelle giornate festive e prefestive rendendo caotico e invivibile il paese anche nelle giornate di riposo.
5) La zona prescelta presenta una discreta popolazione faunistica pervia dei canali che la circondano l'urbanizzazione della zona la azzererebbe ( e alla Bora non ci stanno tutti!)
Per quanto riguarda la costruzione dell'outlet a San Giovanni, l'unica preoccupazione che ho riguarda il traffico che si verrà a creare nella zona visto che è prevista anche una pista ciclabile. Soprattutto Via accatà che è stretta e sconnessa avrà bisogno di essere adeguata all'aumento di traffico in più che si verserà sulla stessa, tenendo conto anche della nuova area che verrà costruita in località Amola per le biomasse che si riverserà sicuramente anche su Via Accatà e limitrofe. Pensateci bene, sì all'outlet, ma nel rispetto di chi abita nelle vicinanze
Nessun Outlet per tutti i commercianti di Persiceto e zone limitrofe, salu ti
Buonasera,
ho partecipato all'incontro di fine giugno alla bocciofila e, tanto per citare il sindaco, ero fra le poche facce nuove di quell'incontro.
Da "neofita" la sensazione che ho avuto e' stata proprio quella di essere circondata da un "comitato del no" ma, come la Storia ci insegna, spesso le minoranze rumorose hanno ottenuto più visibilità e, ahimè', risultati delle maggioranze silenziose. Non sempre però hanno avuto ragione.
Le proposte alternative al progetto che ho sentito sono state incomparabili al progetto, assurde, le motivazioni contrarie spesso dettate solo da interessi personali o di casta e devo riconoscere al nostro sindaco di avere avuto la pazienza di rispondere punto per punto con competenza ad ogni contestazione.
Lavoro per un'azienda di abbigliamento e le uniche attività che ne potranno risentire saranno quelle del settore tessile e calzaturiero dei marchi presenti aN'interno dell'outlet. Le altre non saranno impattate minimamente; alcune, come i ristoranti, potranno invece godere di un netto aumento dei clienti.
Come avrete intuito sono favorevole al progetto ma ci sono alcuni punti che dovrebbero essere valutati attentamente:
l'impatto sul traffico non solo nel nostro comune ma sulla persicetana già abbastanza congestionata (anche se non nel week end, giornate di punta per gli outlet)
che gli ideatori del progetto non abbiamo già delle informazioni circa la futura realizzazione di un tratto autostradale che attraversi il nostro comune (questo si sarebbe uno choc ambientale)
Concludo rispondendo alla domanda "come fare a coinvolgere l'altra parte di cittadinanza" : forse organizzando un incontro in giornata non lavorativa e non alle 18 qualche persona in più si sarebbe presentata... Perché non organizzare un incontro in piazza una sera, dopo cena, approfittando di queste serate estive?
Non so se sarà sufficiente ma forse scoprirà che ci sono molti persicetani favorevoli a questo progetto che porterà prospettive occupazionali alla nostra cittadina.
Grazie per l'attenzione e un cordiale saluto,
Buongiorno,
io sono fortemente di parere contrario alla realizzazione dell'outlet.
A Sangio abbiamo già:
1) Porta Marcolfa;
2) il centro commerciale di via Bologna (con XXXXXXX, Posta, ristorante, ecc ... ecc...);
3) una XXXX ed un XXXX (supermercati) in centro (dentro circonvallazione);
4) altre strutture ad inizio via Crevalcore (XXXXXXXXXXX, XXXXXXXXXXX, ecc...ecc...);
5) il supermercato XXXXXX lungo la ex-statale verso decima;
6) altre strutture zona XXXXX Ospedale (XXXX, con vicino, rist.pizzeria);
Credo possa bastare no?
Tutte queste realtà sono necessarie alla vita quotidiana, non sono negozi di frivolezze.
Volete creare il l°outlet italiano fantasma? Accomodatevi pure.
La realizzazione e completamento della circonvallazione esterna?
Per favore mettete mano a quella esistente, abbiamo un manto stradale da 3°mondo, e questo è il biglietto da visita del nostro paese?
Bella figura che ci facciamo.
Vi ho elencato solo 6 poli commerciali che in prevalenza lavorano 6 giorni, su 7.
(ho tralasciato tutte le piccole realtà interne al centro storico, che però lavorano anch'esse 5/6 giorni su 7!)
Il sindaco vorrebbe aprire un altro centro dove si lavora in prevalenza 2 giorni su 7, ammesso che le persone abbiano i soldi in tasca e la voglia di venire nella bassa...
In un quadro economico come quello attuale, non è una scelta oculata, forse lo era 5/6 anni fa, speriamo che fra qualche anno, lo possa diventare, in futuro, e magari a breve 4/5 anni...
Ma adesso no, sicuramente non è un progetto da attuare a breve.
Se andrà in porto, poi qualcuno dovrà assumersi tutte le responsabilità.
La filastrocca poi del collegamento con il treno poi...
altra bella "ideona", ma dove avete mai visto nel 2013 persone andare a fare compere senza un auto sotto il sedere?
Ma dove vive il nostro signor sindaco?
Che pensi piuttosto ad un modo semplice ed economico per mantenere decorosa, pulita, ordinata e soprattutto sicura la nostra cittadina.
Codiali Saluti
Gentilissimi,
scrivo per esprimere la mia opinione riguardo all'outlet da costruire, ben sapendo comunque
che questa mail finirà nel cestino quanto prima... premetto che non ritengo che il comune di san giovanni abbia BISOGNO di questa struttura, ma non posso combattere contro le motivazioni MONETARIE che sicuramente il comune ha visto in questa operazione.
Volevo solo avanzare una proposta: non sarebbe possibile imporre ai costruttori di arricchire questa "meraviglia" di un ASILO per i figli delle persone che lavoreranno lì, di un parco giochi, e/o di qualche altra struttura di UTILITÀ' SOCIALE (un centro ricreativo per anziani con una pista ciclabile che lo colleghi al centro, o una sala in cui sia possibile organizzare corsi per bambini.... Sono soltanto esempi, i primi che mi vengono in mente).
Mi rendo conto di non avere la preparazione necessaria per proporre qualcosa di più dettagliato, ma credo non sia poi così difficile per un'amministrazione comunale pensare a un arricchimento socialmente utile che possa rendere una struttura del genere più usufruibile dalle persone, più INCENTRATA SUI BISOGNI DELLE PERSONE invece che solo ed esclusivamente sul ritorno economico del costruttore. È vero, le persone hanno bisogno di posti di lavoro, ma hanno bisogno (e parlo da mamma che lavora e fatica a gestire bollette e retta dell'asilo e orari dell'asilo) di posti di lavoro che rendano loro la vita più semplice, che consentano loro di passare più tempo con i figli, di saperli vicini, di sapere che possono portare la nonna anziana in un posto controllato e vicino a casa se non possono permettersi la badante, e riportasela a casa la sera... sono soltanto esempi, ripeto.
Spero che questa riflessione arrivi alle orecchie di qualcuno, ma non ho molte speranze a riguardo.
Cordialmente,
Salve,
Alla domanda outlet sì o no rispondo NO La mia motivazione è la seguente:
La costruzione di un outlet renderebbe il centro storico sempre più deserto sia di negozi che di persone, tutti andrebbero all'outlet un po' perchè di moda un po' per comodità.
Immaginatevi un paese come SGIP la domenica pomeriggio completamente deserto e a pochi chilometri un outlet pieno di gente, lo considero un controsenso, si deve investire nella ripresa del centro incentivando ad aprire nuove attività commerciali.
Riguardo al fatto che l'outlet garantirebbe lavoro ad imprese locali rispondo dicendo che nel paese ci sono tante ristrutturazioni da fare e che potrebbero essere comunque impiegati a svolgere altre attività.
Saluti
si dicono favorevoli alla costruzione dell'outlet perché i possibili effetti positivi sono da considerare prioritari rispetto agli effetti negativi.
L'impatto sulla collettività è non trascurabile ma si ritiene che in assenza di un tale progetto le opere accessorie non si sarebbero mai potute fare e vanno a vantaggio di uno spostamento del traffico urbano dai viali di circonvallazione verso un anello di tangenziale completo
L'idea in sé, secondo me, ha un buon potenziale e potrebbe anche diventare un valore aggiunto per il paese se realizzata come dice il sindaco. Il problema è che siamo in Italia e questo mi rende molto pessimista, considerando anche tutti gli orrori visti finora a Sangio... Cmq pollice alzato per me. Se il centro si vuol rivalutare lo potrà fare cmq in futuro con negozi di alta qualità per differenziarsi un po' dall'outlet. Sperando che passi sta maledetta crisi!
Salve a tutti!
mi chiamo XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX e sono di Persiceto.
Sono assolutamente favorevole alla costruzione di un outlet a Persiceto, anzi non vedo l'ora che
lo facciano!!!! lo, come cittadina, vado spesso in giro per outlet (Castelguelfo, Mantova, Barberino...) perchè non ho molti soldi e se posso risparmiare mi sparo anche dei km....ma se ce l'avessi sotto casa l'outlet mi risparmierei anche della benzina!!!! Inoltre, tra costruzione e negozi aN'interno ci sarebbero nuovi posti di lavoro...Tanto il centro si sta suicidando lentamente....Gli affitti dei negozi sono esorbitanti tant'è che anche marchi come XXXXXX o XXXXXXX hanno preferito spostarsi a Porta Marcolfa perchè la spesa d'affitto non vale il guadagno...Ci sono un sacco di negozi vuoti (vedi XXXXXXX) da una vita... perchè? perchè non ci può più permettere di comprare o prendere in affitto in centro...solo banche e XXXXX riescono a sostenere la spesa... e quindi già ora se vai in centro fai un giro per banche e non per negozi!!!!non è l'outlet che uccide il centro di San Giovanni... anzi magari con la costruzione dell'outlet arriverà gente da fuori e coglierà l'occasione per farsi un giro in paese dopo il giro all'aoutlet e mangerà qualcosa al XXXX e o prenderà un gelato al XXXX o da XXXXX.... XXXXXXXXXX
Buongiorno, mi chiamo XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX e volevo intervenire a proposito della costruzione dell'outlet a S.Giovanni in P. Volevo capire come si pensa di giovare ad un centro storico ormai deserto di un paese ormai divenuto un "dormitorio" grazie al fatto di aver edificato tutta la campagna circostante ( in maniera indegna , senza valutare l'impatto di palazzine di sei piani costruite e poi destinate a marcire o villette che nulla hanno a che vedere con il paesaggio rurale bolognese ne con l'architettura ecologica che comunque non deve essere per forza antiestetica ) costruendo un outlet il cui unico scopo è incassare i soldi dell'urbanizzazione senza giovare in alcun modo ai cittadini e negozianti che abitano il paese. Si potrebbe trasformare il centro storico in un "outlet " ( senza per forza fare lavorare i negozianti alla domenica ) utilizzando i fabbricati, i negozi , gli uffici in disuso o per gli affitti troppo cari o perché in un momento di crisi non si riescono a vendere. Il vecchio Ospedale è vuoto, in corso Italia i portici sono deserti ... abbiamo davvero bisogno di un Outlet?! Serve a fare lavorare i costruttori e gli edili ... si dice ....
Ma che senso ha costruire del nuovo quando si è pieni di edifici da riqualificare , ristrutturare dopo il sisma, di cui migliorare l'efficienza energetica ... Una volta costruito questo cosa si farà, si costruiranno altre cose inutili per fare lavorare la gente? Parlo contro il mio interesse ,
io sono titolare di una azienda che lavora in edilizia , ma sicuramente non è QUESTA EDILIZIA che voglio I Forse è ora di smettere di cementificare la campagna circostante Persiceto e pensare a modi alternativi di utilizzare quegli spazi destinati ad un outlet che comunque vada sarà un fallimento per tutti : Comune , cittadini, negozianti.
Ma una bella fattoria didattica no?! Avete ragione, i bambini possono andare all'outlet la domenica anziché vedere come vivevano i loro nonni , com'è una fattoria, accarezzare gli animali, vedere e coltivare gli orti , annusare i fiori ed assaggiare i frutti direttamente dall'albero frutti ... avete ragione, così mica si guadagna , non si incassa l'urbanizzazione ed il "PIL non cresce ..."
Buonasera,
lo sarei favorevole all'outlet, ma nn in quella posizione, mi sembra troppo a ridosso del centro, porterebbe molto traffico e inquinamento, meglio in zone più esterne e lontane dal centro, magari appena fuori da un'uscita autostradale. In alternativa bisognerebbe fare tanto per riqualificare il centro, più attività , più parcheggi, più piste ciclabili, completare l'anello della tangenziale che congiunge via Crevalcore a via cento, asili e servizi più numerosi e più accessibili economicamente. Nella zona commerciale della Comet poi, ci sono già molti capannoni mai finiti, che deturpano l'ambiente. Non sono contraria a priori, ma in ogni caso il nostro paese merita profondi miglioramenti.
Buonasera,
sono una residente di San Giovanni in Persiceto e a differenza di forse quanti stanno contestando l'apertura di questo Outlet , io sono molto favorevole in quanto non credo assolutamente nella morte del centro anzi forse può dare una svolta a certe sette massoniche di persone inoltrate dentro ad un giro di affari "riservato a pochi" nella speranza di creare lavoro e "denaro mobile" per il paese.
Mi piacerebbe però essendo disoccupata che fosse data una priorità ai residenti di zona iscritti regolarmente all'ufficio di collocamento di zona e per una volta senza raccomandazioni e sotterfugi come invece in un paese chiuso sotto questo aspetto spesso accade a S.G.P..
Chiedo scusa della mia durezza ma non credo di aver detto nulla di nuovo o sconosciuto.
Distinti saluti.
Se vogliamo creare posti di lavoro non dobbiamo perdere l'occasione quindi OUTLET SI
Date: Mon, 8 Jul 2013 15:24:00 +0200 Subject: Outlet treno
Oltre a questo credo che se il comune riprendesse a vendere lotti di terreno direttamente al privato cittadino sicuramente l'edilizia ripartirebbe . vedi anni 80-90
XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX
From:XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX
To: "Partecipa Persiceto"
10 non sono un esperto di trasporti ,ma da quando sono andato in pensione da Settembre a Maggio uso pochissimo l'auto e vado Bologna in treno ,in diversi orari, di media tre volta la settimana nei giorni feriali : poco puntuali, sporchi, spesso inspiegabilmente annullati, a volte iperaffolati, personale della biglietteria che io non assumerei
11 sabato e la domenica il numero di corse crolla
IO continuo ad andarci perchè ci credo , ma è dura
Leggiamo che TPER è in grave crisi finanziaria e forse verrà privatizzata
SCUSTE SIGNORI DELLA GIUNTA A QANTO COSTA L'INVESTIMENTO PER RENDERE APPETIBILE LA LINEA FERROVIARIA ai potenziali clienti dell'Outlet e chi paga ?
GLI imprenditori del' OUTLET ?
TPER?
Sarebbe bene che lo diceste publicamente con DATI verificabili NON AUSPICI
Gentile amministrazione comunale,
ho guardato con interesse le slide riguardanti il progetto outlet da voi messe a disposizione. Pur essendo moderatamente favorevole all'apertura dell'outlet, penso sarebbe d'aiuto allargare un po' lo sguardo e capire cosa accada in altri paesi dove centri commerciali di questo tipo sono in funzione già da diverso tempo. Guardando su internet, vedo che in Italia che ne sono almeno 4 in condizioni simili alle nostre. Gli abitanti di questi paesi sono pero' molto meno di quelli di SGP:
barberino del mugello 10000 ab.
4000 ab.
7000 ab.
castelguelfo noventa di piave
6000 ab.
II
serravalle scrivia
potreste contattare le relative amministrazioni comunali per chiarire meglio vantaggi e svantaggi. Ad esempio, nel caso di Barberino mi sembra che il settore della ristorazione ne tragga evidenti vantaggi, anche grazie a pubblicità nel percorso tra l'uscita autostradale e il centro commerciale.
Pur supponendo che alla fine si decida per la non apertura dell'outlet, nutro qualche dubbio sul fatto che non possano comunque esserci le stesse ripercussioni negative. Se l'azienda ha mostrato interesse per questa zona, chi ci garantisce che non venga aperto nei pressi di Cento, Sant'Agata o altri comuni limitrofi? Ne avremmo gli stessi svantaggi, senza guadagnarci niente.
Mi permetto infine di suggerire l'istituzione di un fondo di microcredito (o altre agevolazioni) per i negozi del centro storico con i proventi di servizi di trasporto (navette) che colleghino l'outlet con la stazione ferroviaria. C'e' un servizio simile anche tra Ikea e il centro di Bologna. Spero che incentivare l'uso di mezzi pubblici per raggiungere l'outlet possa alleggerire il traffico veicolare, anche se immagino sia difficile essere competitivi con l'ampio parcheggio annesso alla struttura.
Cordiali saluti,
Buonasera,
ho letto sul sito del Comune che verranno effettuati sondaggi telefonici per raccogliere opinioni a riguardo della realizzazione dell'outlet.
Non dispongo di line telefonica fissa ma solo mobile quindi, anche se selezionato, non potrò essere contattato; volevo semplicemente esporre via mail la mia opinione. Siccome il mio ragionamento parte da semplice CONSUMATORE, onesto cittadino che paga tributi e tasse, attento al risparmio e a cui nessuno ha mai regalato nulla, comunque ben conscio di tutti i "contro" che l'edificazione di tale complesso porta a Persiceto, vorrei esprimere il mio parere favorevole alla realizzazione del complesso, in quanto, appunto da consumatore- e da laureato in economia- credo che non possa che portare ad un'ampliamento dell'offerta di determinati beni e quindi, a meno che la teoria economica del '900 non sia stata completamente rovesciata, ad una relativa diminuzione dei prezzi.
Nel ringraziarvi per dare spazio all'opinione di tutti, colgo l'occasione per porgere Cordiali Saluti
Poiché non sono stato contattato per il sondaggio (almeno sino ad ora), con la presente intendo anch'io esprimere il mio parere sulla variante urbanistica finalizzata alla realizzazione dell'outlet. Per le considerazioni espresse dal Sindaco anche recentemente presso il Palabocce che condivido, dichiaro di essere FAVOREVOLE alla realizzazione dell'outlet.
Con cordialità.
Ciao, parlando con un mio amico ho approvato le sue proposte cioè
lo e tutta la mia famiglia siamo favorevoli all'outlet.
Avremmo però alcune proposte che potrebbero far voltare al favorevole anche alcuni degli inutili oppositori del progetto.
- una tessera per i residenti nelle zone/comuni limitrofe per avere uno sconto sulle spese presso l'outlet (come succede tutt'ora con i confini della svizzera
dove hanno la tessera per il carburante)
- eventuali posti (aree commerciali) aN'interno dell'outlet per i commercianti dei comuni terre d'acqua ( o comunque limitrofi) con un affitto basso, per dare un'eventuale opportunità a chi si vuole spostare e per far vedere che cè la volontà a non "lasciarli indietro" rispetto all'evoluzione di san giovanni..
o se addirittura i commercianti del centro volessero aprire una seconda sede nel nuovo parco commerciale che si creerà nell'outlet favorendo cosi nuove assunzioni anche essi stessi!
saluti
Gent.Mi,
In relazione ad alcune criticità' legate alla convivenza fra outlet e centro storico emerse nella serata di discussione aperta al pubblico, mi permetto di proporre alcune considerazioni, sperando che possano essere di stimolo a generare ulteriori idee e/o applicazioni pratiche sostenibili.
( probabimente niente di particolarmente nuovo ma meglio una mai! in più', sempre cancellabile... che una di meno....)
Criticità' à impatto delle attività' commerciali dell'outlet VS. quelle del centro storico & modello di acquisto "diseducativo" e "globalizzato"
Premesso che i commercianti del ns. paese ( e non solo) fra calo delle vendite /redditività' , costi fissi in aumento, difficolta'di accesso al credito ... stanno attraversando un momento particolarmente duro , e' indubbio che lo "start up" di un outlet, gli eroderebbe almeno in fase iniziale una quota del mercato interno dei residenti, (probabilmente, passato il "momento di curiosità", ¡clienti in buona parte dovrebbero tornare alle precedenti abitudini)
Parallelamente l'outlet potrebbe aumentare anche per gli esercenti del centro storico l'accesso al mercato esterno ad oggi ridottissimo/nullo.
Il condizionale e' d'obbligo perche' la domanda e' :
Come si fa' a rendere attrattivo il paese (centro e non ) agli occhi dei compratori giunti all'Outlet da altri comuni/province ?
Il mezzo e' sfruttare una comunicazione da "Pro-loco markettara" aN'interno della struttura, al fine di:
-Primo: Nell'Outlet pubblicizzare e valorizzare le attivita'commerciali anche del paese, divise x categorie e localizzarle sulla cartina:
dove mangiare? ....ristorante 1,2,3,
dove acquistare un libro?...1,2,3,
dove compare abbigliamento sportivo?...1,2
dove aggiustare la bicicletta ? 1,2
dove suolare le scarpe appena acquistate entro 1 ora?
-Ma anche.... in zona industriale: quale falegname può' farti un preventivo per la nuova cucina su misura?
0 quale serramentista può' farti un preventivo per le nuove finestre? piuttosto che quale eletticista può' montarti pannelli fotovoltaici? E a che costi?
Etc etc
-Creare degli itinerari ad hoc fra i produttori locali di verdura, frutta, vino, formaggi etc etc (agli italiani piace mangiare e bere bene..)
-Secondo: attività' ludiche e educative x bambini / ragazzi, in centro storico ... (che
rappresentano un poderoso traino x le famiglie) .
(abbiamo già' manifestazioni che coinvolgono i bimbi, con giochi, insegnamenti di antichi mestieri, educazione stradale/sportiva anche in piscina comunale etc, si potrebbe ampliare la proposta ed estenderla su più' date)
E ancora promuovere visite per famiglie... all'osservatorio astronomico piuttosto che all'oasi di Manzolino-Tivoli esimili...
-Terzo: istituire/concordare nei negozi del centro storico , uno sconto dedicato ai clienti, che esibiscono uno scontrino di acquisto effettuato in giornata all'outlet I
-Quarto¡sviluppare I' intrattenimento musicale in aree dedicate....
-Quinto: Pubblicizzare le programmazioni Teatrali disponibili....
In sostanza potenziareàvalorizzareàpubblicizzare , quanto già' abbiamo compreso gli
esercenti "alternativi" e le associazioni di volontariato attive sul territorio, che possono "parlare" ad una parte minoritaria del mercato, ma comunque significativa, sia da un punto di vista commerciale che "valoriale" e offrire comunque un' altra faccia dell'Outlet.
Ma oltre alla promozione , con quale mezzo trasferire in modo rapido i clienti dell'outlet in paese, senza fargli spostare l'auto? ( x comodità' ma anche per evitare traffico/inquinamento aggiuntivo e contenere le difficolta' di parcheggio) à
1- Servizio navetta su minibus ( elettrico/ibrido) che faccia la spola fra Outlet e due/tre fermate in paese gratuitamente. ( a compartecipazione dei costi del proponente ..se sostenibili..)
2- Affitto gratuito di biciclette/tandem nella stagione primaveril-estiva , per stimolare una sorta di ciclo turismo di paese.
In conclusione e' mia opinione che vi siano due convinzioni negative largamente diffuse che alterano la visione della realta':
1) L'outlet sara' certamente la pietra tombale del commercio del paese !!
2) La crisi sara'per sempre! I
Nulla di più' falso! Ragionevolmente al momento dell'inaugurazione della struttura (che non si erige in due,tre giorni) la congiuntura economica sara' un ricordo e nel frattempo cittadini, esercenti e istuzioni non devono frenarsi vicendevolmente ma farsi "trovare pronti" !!
A molti esercenti provati dalle difficolta' e' opportuno dare iniezioni di coraggio e renderli consapevoli del potenziale che non hanno ancora espresso ...in termini di idee, propositivita' ed energie xche' e' fisiologico mettersi sulle difensive quando il mercato e' in contrazione.
Lo stimolo e le contoreazioni proattive possono derivare proprio dalla concorrenza/outlet che in questo caso va letta nel senso letterale di " correre insieme" e tutti insieme si deve
pianificare la strategia di paese definendone obiettivi , valutando le risorse disponibili e fissandone i tempi.
La pubblicità' (vetrina) e' e rimarra' sempre l'anima del commercio!! quello che cambia sono "solo" i mezzi e i linguaggi della comunicazione.
Spero di non aver annoiato nessuno .
lo dico NO all' outlet! perchè altro cemento?ci sono immobili ad uso industriale nella zona dell'ospedale che sono inutilizzati, e anche nella zona di via Cento,perchè costruire ancora, cementificare ancora? non se ne può più! abbiamo bisogno di verde e ossigeno per vivere, in questo paese si sta costruendo troppo. Sui viali c è troppo traffico e sta diventando un paese invivibile! Un outlet richiamerebbe altro traffico e altro smog e così anche la nuova strada. Basta così, questo non è più il paesino di campagna dove sono nata e dove ero orgogliosa di vivere perchè era tranquillo e c'era aria buona, sta diventando un ammasso di cemento. Gli outlet stanno bene vicino alle uscite autostradali, dove la viabilità lo consente.
Ogni tanto bisognerebbe avere il coraggio di dire di no ai soldi, di fare il bene del paese e dei cittadini e di dire basta a questa speculazione edilizia che calpesta tutto e tutti.
E perchè non mettiamo a posto le scuole, invece? Di quelle sì che c'è bisogno! è già trascorso
un anno e non si è mosso nulla. I cittadini sono aumentati ma le infrastrutture e i servizi pubblici sono sempre gli stessi, anzi sono calati! Sarebbe meglio migliorare in questo senso anziché pensare a un outlet.
Grazie.
Spero vivamente che questo progetto si possa realizzare.
Buonasera mi chiamo XXXXXXXXXXXX, ho partecipato parzialmente all'assemblea del 27/06 svoltasi alla bocciofila.
Dal mio punto di vista, ritengo la costruzione dell'outlet un'ottima opportunità per l'impiego ( considerato che il sottoscritto e tutta la mia famiglia lavora nel precariato) e non solo, ma ne trarrebbero benefici anche le di infrastrutture e la rivalorizzazione del sito.
Quindi noi siamo favorevolissimi !!!!!!!!!!!!!!!!!!
IL PROGETTO PUZZA DI UNA OPERAZIONE "FINANZIARIA" CHE AVRA' UN IMPATTO NEGATIVO SU UN TERRITORIO CHE NON HA PIÙ' NIENTE DA DARE. VI PREGO, RESISTETE. IN QUESTA CASA, STIAMO VALUTANDO LA DECISIONE DI ANDARSENE DA PERSICETO DI CONSEQUENZA.
Buongiorno,
Colgo l'occasione per complimentarmi con voi x la volontà di coinvolgere la cittadinanza su questa importante questione.
Dunque, premetto che non ho potuto partecipare alla riunione informativa di settimana scorsa e mi limito quindi alle informazioni ricevute attraverso volantini cartacei.
Voglio anche molto onestamente aggiungere di essere forse prevenuto sull'argomento (non ho mai messo piede in vita mia in un outlet e conto di continuare così ritenendo il concetto di outlet piuttosto terribile si per sè...).
Detto ciò le perplessità sono tante.
Si può pensare ad un outlet cittadino ?
Per quel che so gli outlet non sono mai troppo vicini alle città ma agli svincoli autostradali, con l'outlet si tende a voler creare un posto dove la gente che ci va ci passi l'intera giornata continuando a girare x negozi e mangiare al suo interno.
Così facendo i negozi in città non dovrebbero risentirne troppo, si tratta di 2 tipi di clientele diverse.
Però con l'outlet in città cambia tutto, i piccoli negozi in centro verrebbero condannati (voglio dire, i pochi che ancora resistono...), anche i ristoranti non credo potrebbero beneficiarne (so che si vuole limitare al massimo i punti di ristoro aN'interno dell'outlet x convogliare la gente
verso i ristoranti "persicetani" ma io sono convinto che la clientela dell'outlet non sia per nulla interessata a questo tipo di proposta, vuole andare là, comprare, mangiare un panino da MacDonalds o simili lì dentro e basta...non è questa la clientela da spingere a visitare il nostro bel paese) e quindi la perdita di questi posti di lavoro potrebbe arrivare a compensare i nuovi posti di lavoro aN'interno dell'outlet).
Temo poi che il paese possa venire snaturato dopo avere trovato una splendida tranquillità una volta inaugurata la tangenziale...io e mia moglie abbiamo 2 bimbi di 9 e 6 anni, andiamo in giro in bici, crediamo sia un posto meraviglioso per le famiglie e l'idea della confusione e delle orge di gente (che, ripeto, secondo me sarebbero ben poco interessate al nostro paese in sè) che potrebbero arrivare ci inquieta non poco....non si corre il rischio di vendere l'anima del paese x forse qualche posto di lavoro (ma quelli che andrebbero a perdersi ?) ? La crisi c'è, anch'io di punto in bianco sono rimasto senza lavoro x 2 mesi l'anno scorso ma è questa la soluzione ?
So che si parla anche di diverse opere pubbliche che senza l'outlet non potrebbero farsi ma il gioco vale la candela ?
Forse si potrebbe provare a rilanciare l'attività commerciale in centro da altri punti di vista, con incentivi per i giovani, con una calmierizzazione degli affitti x quanto possibile (non ho un negozio, sono un dipendente ma so di negozi che hanno resistito x 2/3 mesi e pagavano affitti folli che non pensavo si potessero pagare neanche in via Rizzoli a Bologna...), si fanno fiere, ci sono mercati, il comune è già attivo sotto questi aspetti e forse può fare di più ma salviamo Persiceto dall'outlet I
Ma poi tutti questi outlet serviranno ?
C'è già a Castel san Pietro, ce ne sono altri comodamente raggiungibili in autostrada da Barberino a Fidenza, perchè la gente (al momento siamo quasi tutti con pochi soldi...) dovrebbe passare la vita da un outlet all'altro nell'arco di 50km ? Non è che da un punto di vista prettamente commerciale potrebbero essere un insuccesso ?
E fare magari un referendum tra la popolazione almeno x capire come la pensa ?
Grazie e cordiali saluti,
S.Giov.Persiceto, 28.06.2013
A proposito di outlet
Il 27 giugno 2013 ho partecipato alla riunione presso la Bocciofila persicetana, ma dopo avere assistito ai primi interventi, a seguito della relazione iniziale del Sindaco, ho capito che la richiesta, da parte del Sindaco stesso, di formulare delle proposte per arrivare ad una soluzione, non veniva soddisfatta; quindi me ne sono andato, anche per la mancanza di programmazione dimostrata dai partecipanti, pronti a difendere solo il loro orticello.
Avrei voluto intervenire, ma poi il Sindaco ha detto di non avere ancora ricevuto proposte tramite l'URP; ecco, dunque, che in queste righe vorrei esporre le mie considerazioni.
A) Perché la proprietà dell'area ha chiesto un cambio di destinazione d'uso? Ma è semplicemente dovuto alla attuale crisi del settore edilizio, e il sig. Ferretti ha capito che costruire case non è attualmente redditizio, anzi.
B) Probabilmente l'Amministrazione Comunale non ha minimamente pensato di attivare una indagine sulle potenzialità di crescita, a fronte della costruzione dell'outlet, come attualmente viene concepito questo sistema di commercio.
C) Che cosa porta valore aggiunto ad un commerciante? La qualità dei prodotti che vuole vendere, o il bacino d'utenza o, ancora, quante persone passano davanti al suo negozio.
Ho quindi pensato di poter dare il mio piccolo contributo, formulando questa semplice proposta perché non fare una "Città Outlet", e cioè convincere la società McArthurGIen, bypassando il sig. Ferretti, ad acquistare, o fare contratti di utilizzo per tutte le unità commerciali vuote del centro storico (penso a Corso Italia, Via Farmi, Via Mazzini, Via D'Azeglio,Via Rambelli, Via Pellegrini, Via Giulio Cesare Croce, Via Marconi, il cortile interno dell'ex Ospedale, Via Gramsci, la piazzetta del Muzzinello). Si creerebbe, in questo modo, sicuramente unica nel suo genere, una "Città Outlet" o "Outlet Diffuso", che con la dovuta informazione e pubblicità, potrebbe attirare nel nostro paese una moltitudine di persone, anche a vantaggio degli attuali commercianti, che al momento sanno di non avere un futuro roseo. Così facendo, le opere di viabilità potrebbero prevedere al limite dei parcheggi e, utilizzando quelli esistenti, sopraelevandoli di uno o due piani (tipo parcheggio Centroborgo), non verrebbe rubato niente al territorio.
Questa mia idea (che forse è venuta a galla dopo la mia uscita dalla riunione), mi porta a pensare ad una rinascita del centro storico persicetano, senza doverlo relegare a ghetto di una nuova realtà chiamata outlet, dove le costruzioni, a livello estetico, saranno tutte posticce, mentre penso che in questo modo si potrebbe dare nuova vitalità a San Giovanni Cordialmente
S.Gov.Persiceto
Oggetto: Outlet, l'esperienza di Pontedera A: partecipa@comunepersiceto.it
Egregia giunta persicetana,
questi signori hanno cercato di fare un progetto simile nella provincia di Pisa con un risultato negativo (per fortuna):
https://iltirreno.gelocal.it/pontedera/ricerca?tags=outlet&tagsmode=or&maxltems=10&page=l Anche se sono assolutamente contraria, e probabilmente andrò via da San Giovanni proprio per non testimoniare lo scempio, non mi fiderei. Inoltre, dubito che McArthurGIen sarà un partner disponibile per la gestione commerciale. Proprio non suona. Hanno ben altri criteri.
Cordialità.
IL LINK PORTA AD UNA RASSEGNA STAMPA [ndr]
Oggetto: Realizzazione outlet a San Giovanni in Persiceto A: "partecipa@comunepersiceto.it" Cc: "ascombo@ascom.bo.it"
Leggo oggi sul giornale l'intenzione di fare un sondaggio su 1.000 nominativi, per testare l'opinione dei cittadini sull'apertura della struttura in oggetto, le chiedo quindi a quale target sarà rivolto il sondaggio medesimo.
Vorrei ora evidenziare alcuni punti e anomalie sulla realizzazione del progetto:
1) Questo sarà il primo Outlet direttamente collegato al centro abitato. Ciò porterà un flusso diretto dal paese verso la struttura. Come sentito nell'incontro alla Bocciofila, tutte le opere e infrastrutture (strade, rotatorie, sotto passi, piste ciclo pedonali, illuminazione) agevoleranno il traffico in quella direzione, cosicché non solo da fuori ma anche dal paese la gente defluirà , con enorme danno per le attività commerciali molte delle quali presenti da generazioni, che pagano le tasse e i tanti balzelli, trovando spesso ostacoli quando hanno necessità di permessi vari per la propria attività (vedi intervento del dirigente d'azienda giovedì alla Bocciofila).
2) La realizzazione della struttura provocherà danno anche alle attività dei comuni limitrofi già provati da crisi e calamità, possibile sia considerata cosa di poco conto? Anche lei ha minimizzato.
3) Enorme impatto ambientale. Strano che un'amministrazione che dice di voler tutelare l'ambiente (vedi zona Bora) prenda in considerazione una tale opera di cementificazione. Come è altrettanto discutibile prevedere aree di verde pubblico nella struttura, quando si tratta di una zona a vocazione agricola, già di per se' verde.
4) Non ho sentito parlare di riqualificazione del centro abitato, voglio evidenziare a questo proposito lo stato di degrado diffuso (strade sconnesse, edifici ex scuole medie Mameli e parco annesso, scuole Quaquarelli e piazzale con verde pubblico e pavimentazione non curati, complesso di S. Francesco, chiostro e porticato, pavimentazione di via Roma ecc.) questo per fare alcuni esempi.
Certo ogni amministrazione vuole lasciare un segno (il termine più usato e' "polo", così abbiamo un bel "polo scolastico" fuori mano e il degrado degli edifici in paese.
Senza parlare della sicurezza: ottima per il risparmio l'illuminazione intelligente se non fosse che intere zone di sera rimangono al buio con grave pregiudizio per la sicurezza delle persone quando si trovano sole a transitarvi, e l'aumento della micro criminalità.
5) Sempre giovedì abbiamo saputo che con scarsa lungimiranza, le precedenti amministrazioni,
di cui lei comunque prosegue l'opera, non hanno consentito l'insediamento di aziende primarie che avrebbero arricchito il territorio e creato posti di lavoro. Ora invece ampia disponibilità al l'avvio di questa struttura che provoca un notevole impatto ambientale e danno sulle attività presenti. La contropartita saranno molti posti di lavoro? Se facciamo la somma algebrica tra i nuovi posti e quelli che si potranno perdere, il numero si ridurrà notevolmente.
6) Singolare la proposta di incentivare con agevolazioni sul biglietto del treno a chi viene da fuori, mentre ogni giorno i pendolari che usano il treno per recarsi al lavoro devono lottare contro i frequenti ritardi e non solo.
In conclusione abbiamo capito tutti che codesta amministrazione e favorevole al progetto dall'intervento dell'ex sindaco arch. Nicoli (contestato) che ha tentato inutilmente di orientare favorevolmente i presenti alla realizzazione della struttura.
Signor Sindaco, ritengo che la sua amministrazione potrebbe essere ricordata per due obiettivi raggiunti: l'autorizzazione all'avvio del progetto e l'aver favorito il declino del commercio di vicinato facendo di San Giovanni solo un dormitorio.
Abbiamo già un bellissimo Outlet naturale nel centro cittadino, si tratta solo di valorizzarlo, perché certe agevolazioni che si vorrebbero dare a terzi non vengono rivolte alle attività già presenti sul territorio?
Anche il presidente di Ascom Bologna, dott. Postacchini, ha di recente dichiarato che le azioni primarie da compiere sul territorio sono quelle di accompagnare le imprese fuori dalla crisi e di contribuire alla lotta al degrado.
Anche per questo le chiedo di riflettere ancora sulla questione!
Cordiali saluti
Sono senz'altro favorevole.
E' un progetto che arricchirà il nostro territorio e porterà nuovi posti di lavoro.
Ne avranno beneficio anche i commercianti del centro storico, per i quali il vero problema - semmai - sono gli affitti fuori controllo.
Faccio fatica a capire chi si oppone. Per anni, nella zona in cui sorgerà l'outlet, abbiamo avuto uno zuccherificio che era una cattedrale d'amianto e nessuno se ne è mai lamentato, nemmeno della puzza che infestava San Giovanni fino ad ottobre inoltrato.
E sapete perchè ? Perchè bene o male dava lavoro a tutti. Vi sembra giusto ? In questo caso non credo proprio vi siano problemi di tutela della salute
Il problema vero ora è un altro: valutare bene l'affidabilità e la serietà degli investitori e, una volta fatto ciò, evitare che si stanchino e orientino altrove le loro risorse.
Quindi voto sì all'outlet e vi saluto cordialmente.
cittadino persicetano
Con riferimento all' articolo apparso in data odierna sul Resto del Carlino , desidero esprimere parere favorevole in merito alla costruzione dell'outlet ed alle opere pubbliche ad esso correlate, in particolare al centro giovanile (che ritengo ¡importante e necessario per i ragazzi del paese) , al parco pubblico verde e multifunzionale ed alla riqualificazione della piazza e degli edifici della stazione. Credo che questo progetto rappresenti una straordinaria opportunità', sia per la realizzazione delle opere suddette che per la conseguente offerta di nuovi posti di lavoro. E credo ancora che simili opportunità' si presentino una sola volta nella " vita" di un paese (forse attualmente un po' "spenta" ...) e che, pertanto, siano da cogliere al volo. Ovviamente con le giuste riflessioni e con un' ottima e trasparente gestione dell'intero progetto. E' umano e fisiolologico che ci siano resistenze ai cambiamenti, ma e' certo, d'altro canto, che l'immobilismo uccide.
Guardo e riguardo il progetto "outlet" e non credo ai miei occhi.. Ho adorato il nostro sindaco fino a commuovermi quando ci ha organizzato le scuole nel post-terremoto e ora..piango per questo progetto assurdo. Ancora cemento..ancora parcheggi..ancora edifici.. Quanti passeggiano in questa zona meravigliosa di Peesiceto, biciclettate, maratone.. Quanti si sentono di respirare quando arrivano qui.. Non voglio nemmeno nominare i sacrifici dei nostri nonni,genitori, nostri per are ai nostri bimbi aria respirabile..e adesso? Davvero..ci sono infinite soluzioni.. Zona lidi..zona comet.. Strade già esiatenti da ingrandire..perchè togliere ancora prati, campi, alberi..BASTA! I PER F AVO RE.. BASTA. .
Ciao,
volevo giusto scrivere qualcosina a proposito dell'outlet, dato che presso gli incontri pubblici è impossibile parlare, per chi è favorevole..
lo e tutta la mia famiglia siamo favorevoli all'outlet.
Avremmo però alcune proposte che potrebbero far voltare al favorevole anche alcuni degli inutili oppositori del progetto.
- una tessera per i residenti nelle zone/comuni limitrofe per avere uno sconto sulle spese presso l'outlet (come succede tutt'ora con i confini della svizzera
dove hanno la tessera per il carburante)
- eventuali posti (aree commerciali) aN'interno dell'outlet per i commercianti dei comuni terre d'acqua ( o comunque limitrofi) con un affitto basso, per dare un'eventuale opportunità a chi si vuole spostare e per far vedere che cè la volontà a non "lasciarli indietro" rispetto all'evoluzione di san giovanni..
o se addirittura i commercianti del centro volessero aprire una seconda sede nel nuovo parco commerciale che si creerà nell'outlet favorendo cosi nuove assunzioni anche essi stessi!
Saluti
XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX
Premetto che sono contrario alla costruzione dell'outlet e convinto che San Giovanni non abbia bisogno di altro cemento e di crescita demografica per "rinascere". Credo che, per avere un rilancio delle attività commerciali e della "vita" nel nostro bel paese, sarebbe sufficiente catalizzare la sua gente stimolandola come accade nelle fiere, carnevale o alla festa de l'Unità. Alla luce di ciò cercherò di immaginare una soluzione basandomi sia sulla fantastica (a parer mio) esposizione di Bottone al Fanin, che sulle motivazioni espresse dal nostro sindaco relative alla necessità di introiti per il bene comune che a quanto pare (???) potrebbero arrivare solo "vendendosi" a questi magnati del commercio. Il modello outlet sembra proprio non portare benefici, da nessun punto di vista, al territorio che lo ospita, oltre ad andare in assoluta controtendenza con la filosofia "BIO" che sta fortunatamente prendendo piede in tutto il mondo. A questo punto occorre fare una proposta agli investitori che li stimoli ad investire ugualmente in un progetto diverso da quello che hanno in mente. La mia idea è un centro vivo, attivo, moderno e antico allo stesso tempo, ecosostenibile e a impatto zero. Senza il bisogno di rinunciare ad altra campagna per costruirlo ma sfruttando il nostro meraviglioso seppur decadente centro storico. Imporre alla azienda investitrice la riqualificazione del centro storico, rilevando e ristrutturando tutti i fabbricati fatiscenti, sfitti e poco decorosi con l'aiuto deN'amministrazione che potrebbe agevolare cambi di destinazione d'uso delle strutture e incentivare i privati a vendere edifici ai quali non tengono più a favore della rinascita del nostro centro storico, proponendo loro nuove sistemazioni in fabbricati ecologici di nuova costruzione utilizzabili come moneta di scambio. Mi immagino un centro storico completamente interdetto al traffico veicolare, ripavimentato, senza
barriere architettoniche, con aiuole e fontane, caratteristiche delle quali i costruttori di outlet sono maestri. Lo immagino composto da una alternanza di negozi divisi in percentuali
prestabilite tra prodotti biologici e a km 0 con altri di grandi marche e brand che attraggano i cultori dell'outlet, assieme alle (putroppo poche) attività che ancora resistono tra le nostre mura. Immagino "addirittura" bar e ristoranti con tavolini sui
quali mangiare, prendere un caffè o un aperitivo all'aperto in nuovi dehor estivi ed invernali, senza lamentele per il rumore da parte dei pochi residenti e senza la triste cornice di quell'asfalto logoro al quale oggi fanno ombra i negozi sfitti. Si è parlato dell'obbligo di utilizzare il terreno già destinato all'outlet e di chiudere la tangenziale che alleggerirà il carico veicolare della nostra obsoleta circonvallazione. Nessuna zona sarebbe più indicata per creare una piccola parte residenziale ecosostenibile (e senza inutili ecomostri di 9 piani) e una zona di parcheggio per l'affluenza al nostro NUOVO centro storico. Si studerebbe una sorta di trasporto elettrico fino alle porte del centro e sfruttare tutto il resto della zona come polmone verde di San Giovanni, piantando alberi e piante calcolate per azzerare l'impatto delle nuove costruzioni, degli utenti che arriveranno e delle nuove attività commerciali che nasceranno, incorniciando inoltre, nel modo migliore, la scuola dove i nostri figli passano la maggior parte delle loro giornate. Una nuova idea di outlet basata sul nuovo e sull'antico, sul tradizionale e sul "modaiolo" con la possibilità di godere di ciò che il centro ha sempre cercato di offrirci assieme a tutto ciò che di nuovo potrebbe portarci, lo vi dico il mio parere da profano... se sapessi che vicino casa esistesse un centro vivo, ecologico, moderno e tradizionale allo stesso tempo., bhè.. io ci salirei su un treno per andarci..
Buongiorno! Non so chi leggerà questa mia...forse un funzionario che, una volta valutata, la passerà ad una commissione o gruppo di lavoro...non so...ma mi piace rivolgermi al Signor
Sindaco, dato che è stato lui che ieri, in chiusura dell'assemblea pubblica sull'outlet, ha invitato la cittadinanza ad inviare idee... dunque ricomincio:
Gentile Signor Sindaco Mazzuca, complimenti per la sua capacità di tolleranza e pazienza nel gestire una pubblica assemblea! Davvero encomiabile, visti i lunghissimi tempi e le molteplici ripetizioni dei quesiti...
Sono una cittadina di Sala Bolognese e, poiché ritengo che Persiceto sarà presto il capoluogo dell'unione Terre d'Acqua, sto seguendo anche le vicende che accadono fuori dagli stretti confini del mio comune.
Il Suo invito mi ha stimolata ad esternare meglio il mio pensiero su cosa si potrebbe fare in alternativa all'outlet.
Non sono geometra e tanto meno esperta di amministrazione o progetti ingegneristici...ma forse l'idea potrebbe divenire percorrebile se le società coinvolte allo sviluppo dell'area in questione si dimostrassero solleticate...e vedessero in essa una possibile valutazione per una bozza di conti, di marketing possibile e di sicuro arricchimento per il territorio.
L'analisi dei bisogni sul territorio mi porta a pensare che mancano strutture per i giovani...infatti voi stessi avete chiesto la realizzazione di un centro giovanile, quale elemento essenziale...dunque è un bisogno conclamato.
Ecco la mia idea, in alternativa all'outlet (strutture di cui la provincia di Bologna è già ricca e lo dimostra il fatto che molta della cittadinanza conosce perfettamente sia quelle dislocate nei dintorni di Bologna sia oltre, e le frequenta abitualmente per i suoi acquisti, per questo, a mio avviso sarebbe una struttura ripetitiva e poco utile soprattutto all'economia commerciale di Persiceto):
la creazione di spazi attrezzati, coperti e non, per lo sviluppo culturale, intellettivo e del divertimento costruttivo e non fine a se stesso dei giovani; strutture in parte a pagamento ed in parte ad uso gratuito, che vadano incontro alle esigenze di ogni fascia di età, ma soprattutto dell'età scolare ed adolescenziale:
- museo interattivo della scienza e della tecnologia (simile a quello de La Villette a Parigi, per intenderci, che assicurerebbe l'assidua frequentazione sia da parte di scolaresche sia da parte delle famiglie locali e da turismo, che avvicinerebbe i ragazzi al sapere ed alla curiosità scientifica ...un po' in abbandono nel nostro Paese e creerebbe posti di lavoro per parecchi laureati e non)
- pista ed attrezzature per skateboard
- pista ed attrezzature per mountai bike e/o go-kart (diversificati per 3 diverse fasce d'età)
- atelier di teatro per le scuole e per privati (non in contrapposizione al vostro bellissimo teatro comunale, ma affiancato ad esso, per la preparazione e la messa in scena di opere per bambini, giovani e adulti che potrebbero trovare rappresentazione perfetta sia nell'atelier sia nel teatro)
- atelier di musica sia per scuole che per privati
- atelier di ballo classico e moderno con annessa sala da ballo
- spazi per letture ad alta voce
- parco giochi/divertimento
- piscina e/o piccolo parco acuatico estivo
...eccetera...insomma la mia idea sarebbe quella di riportare l'attenzione degli investitori verso la cultura ma anche verso il divertimento...credo che i giovani verrebbero a frotte anche dalle altre provincie o regioni...così come ora vanno a Gardaland o Mirabilandia...solo che qui lo spazio sarebbe più dedicato al fare da sè il proprio divertimento (skateboard e mountain bike o go-kart...o esperimenti pratici per scoprire la funzionalità delle cose, misurandosi con se stessi e con gli amici anziché girare e basta su una giostra). Luogo simile ancora non esiste in Italia e sarebbe una prova di coraggio realizzarla (me ne rendo conto!) ma sicuramente richiamerebbe quel milione di presenze annue che ipotizzavate per l'outlet e non andrebbe in contrasto con il commercio e la ristorazione locali.
Si potrebbe mettere a disposizione degli avventori un trenino staffetta che accompagni continuamente dal centro all'area e far ripartire la vita del centro storico realizzando le cose che proponeva la signora del GAS (che Le assicuro, non conosco) col giro dei muri dipinti e lo shopping sotto i portici o la pausa pranzo/cena nei ristoranti e nelle osterie del paese.
Parte dell'area sarebbe comunque destinata ad abitazioni civili, come prevedeva sia il primo che il secondo progetto, ma anche ad aree verdi.
L'occupazione aggiuntiva all'esistente non sposterebbe l'ago della bilancia delle assunzioni, proprio perchè necessariamente aggiuntiva...
E molte altre sarebbero le considerazioni positive da fare...ma glieLe risparmio...
Non so se l'ho convinta...o se l'ho solo fatta sorridere per l'ingenuità della proposta...ma spero che oltre a questa mia piccola ed insignificante idea, Lei ne riceva mille altre e che fra tutte, la proprietà e gl'investitori riescano a vedere la possibilità di un ritorno economico per loro ed un arricchimento vero per il territorio delle Terre d'Acqua, con una diversificazione dell'offerta al pubblico che sarebbe non solo innovativa ma anche di grande richiamo.
Mi rendo conto che questo significa sconvolgere i loro piani sull'investimento...ma forse vale la pena dedicare un po' del loro prezioso tempo a valutarne l'opportunità.
Questo dialogo si è avviato con ritardo...vuoi per i tempi burocratici, vuoi per il terremoto, vuoi per le varie perplessità che come amministratori vi siete trovati di fronte...tuttavia, se è vero quanto da Lei affermato che nulla è ancora definitivo e che i tempi possono ancora essere valutati, credo valga la pena di sfruttare a pieno questo sussulto di partecipazione attiva che avete potuto vedere nel paese...le molte e varie anime sociali che ha messo in moto...forse non è opportuno lasciarle morire, ma coinvolgerle ulteriormente in un vero progetto condiviso per il futuro di San Giovanni e deN'Unione, come già Lei stesso auspicava ieri sera.
Tutte queste nuove energie potrebbero essere convogliate e messe a disposizione attraverso il loro volontariato attivo, magari anche per il buon funzionamento del progetto. La mia piccola ed insignificante disponibilità lo è fin da ora, a Vostra disposizione.
Grazie per il tempo dedicato alla lettura di questa disorganica e pseudo proposta progettuale. E' solo una bozza d'idea.
Porgo cordiali e distinti saluti,
XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX
Salve,
sono XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX. Ieri sera alla Bocciofila mi sono prenotato per una domanda ma mi sono dovuto assentare prima di poterla fare, e di questo vi chiedo scusa.
Ne approfitto per fare questa considerazione ora. Recentemente è stato costruito a Marcianise, vicino Caserta, il primo Outlet Village in Europa a impatto zero (pannelli solari, zero emissioni, materiali bio...) chiamato prima Capri2 e poi La Reggia e si tratta di un Outlet della catena McArthurGlen. Non so se abbiate già affrontato questo tema col costruttore; a mio parere questo potrebbe essere un buon punto di partenza per la costruzione dell'Outlet persicetano, e addirittura pretendere standard migliori. Credo che un aspetto del genere si possa ben coniugare con molte delle richieste emerse ieri sera.
Grazie mille e sempre a disposizione,
XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX
Buongiono.
Mi chiamo XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX.
Abito in via XXXX XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX.
Il mio pensiero non è ne prò, ne contro l'outlet. Però se l'outlet dovesse sorgere,egoisticamente,qualche preoccupazione nasce. Mi spiego.
Già ora la mia sopportazione al rimbombo sui muri del rumore dei mezzi che usufruiscono del sottopassaggio di via Cento è ai minimi termini.
Così com'è,il sotto passaggio,è un'autentica cassa di risonanza per i motori di qualsiasi tipo. Col bel tempo e le finestre aperte mi sembra di avere le auto in casa.
E ora con l'otlet ed il traffico sicuramente aumentato? Non parlatemi di vie alternative,tipo il treno, o di altre vie di circolazione,via Cento è già abbastanza trafficata e può solo peggiorare.
Se passerà o non passerà l'outlet qualche pannello fono assorbente bisognerebbe metterlo. Mi meraviglio che nessuno abbia ancora provveduto. Per il treno è stato fatto,ma un camion o un auto si pensava facesse meno rumore?
Grazie per l'ascolto.
Saluti
XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX
Non sono una persicetana, ma vivo e risiedo a San Giovanni da ormai due anni, e la adoro così come è.
Cerco di spiegarmi meglio: 12 anni fà mi sono trasferita dal Sud a Bologna per studiare, ed ho sempre adorato Bologna, ma per vari motivi, due anni fà mi sono trasferita a San Giovanni in
Persiceto, con tutti i dovuti dubbi e il dovuto scetticismo per la provincia.
Beh ora posso affermare che non capivo un cavolo, giorno dopo giorno ho capito quanto fosse bello vivere in quel di SGP:
a) con il treno in 20 minuti sono a Bologna e non dovevo affrontare il traffico e in 30 minuti sono a lavoro;
b) è sempre un gran piacere attraversare Corso Italia per andare in stazione o ovunque io debba andare, ed è un piacere vedere le vetrine dei bei negozi di SGP, che non hanno nulla da invidiare alla Città di Bologna;
c) è bello poter passeggiare la sera senza traffico e senza smog.
Ora vi siete posti delle domande????? se la risposta è no ora ve le pongo io:
a) cosa sarebbero le strade provinciali, tipo la persicetana, durante il weekend o la sera nell'orario di chiusura dell'outlet??!! e non mi dite che farete rotonde e autostrade perchè è assurdo sventrare un'intero territorio.
b) anche voi della amministrazione comunale vi siete domandati quanto ci impiegherete per uscire e tornare alle vostre case???!!
c) diventeremo come Castel San Pietro, l'uscita autostradale non aiuta, ma è solo una piaga per i lavoratori e viaggiatori, perchè la gente che và all'outlet di Castel Guelfo intasa l'autostrada, e ve lo dice una che viaggia continuamente e che attraversa I' Italia per andare al Sud.
d) vi immaginate i vostri figli o i vostri nipoti che non potranno più andare in bici perchè la gente sfreccierà per le strade.
e) non parliamo poi di traffico e smog e particelle sottili, che nel giro di pochi anni faranno aumentare vertiginosamente le malattie respiratorie in bimbi e anziani e conseguentemente vi sarà un aumento dei tumori.
Potrei aggiungere tante altre cose, ma mi limito a dire NON UCCIDETE SAN GIOVANNI IN PERSICETO!
Salvaguardate il rapporto umano, uccidendola, non saluterete più nessuno passeggiando per il paese, e rimarrete isolati nel vostro palazzo comunale e alle prossime elezioni, non avrete neanche più la poltrona, perchè nessuno voterà una giunta che ha ucciso un florido paese, per florido non si intende solo economicamente, ma florido come cultura e radici sociali.
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Egregio sig. Sindaco,
le scriviamo questa mail in merito ad alcuni progetti che potrebbero prendere forma qualora la realizzazione dell'outlet fosse definitiva.
lo, XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX, sono una designer d'interni libera professionista e mio marito, XXXXXXXXXXXXXXX, si occupa di e-commerce per XXXXXX ed è anche consulente d'azienda. Insieme vorremmo creare qualcosa di nuovo e innovativo per San Giovanni e per l'outlet. Avremmo in mente di arredare gli spazi comuni dell'outlet con mobili, sedute e librerie di una nota azienda di design al passo con le nuove tendenze e sempre proiettata verso le novità. Aperta ai giovani, ha sete di nuove idee con concezioni diverse del vivere l'esperienza retail. Il progetto vuole essere una partecipazione di più entità (Outlet + bar/ristorante + artigiano + fornitore + arredatore...) in modo da creare un modello a costo zero e di risalto per tutti.
Abbiamo da tempo valutato questo modello di business nel centro storico o nelle zone residenziali, e saputo del progetto outlet abbiamo valutato che in questa realtà sarebbe stato molto più innovativo che in altri spazi (peraltro già diffusi in tutta Italia con personalità disparate ed originali, ma mai in un outlet village).
Ho già incontrato il referente per l'azienda che é disposto a conoscere le nostre idee ma, prima di ricontattarlo per presentargli le diverse proposte su cui poter lavorare, vorrei prima sentire
Allestiremmo alcune delle aree comuni come relax, internet, attesa, bagni, ristoro, interamente con questa azienda e io mi occuperei della progettazione e non solo; mi impegnerei periodicamente di inserire le novità dell'azienda aN'interno dell'outlet, dedicando spazio per conoscere il prodotto. Ospiterei mostre, eventi e mi occuperei di creare la giusta sinergia con gli eventi culturali e sportivi del centro storico.
Restiamo a disposizione per qualsiasi approfondimento, buona giornata,
XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX
Salve,
mi chiamo XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX, nato e residente a San Giovanni. Ho partecipato all'incontro di ieri sera riguardo l'ipotesi Outlet, e avrei una considerazione e una proposta.
La mia perplessità iniziale, poi avveratasi, è che l'incontro di ieri sera sarebbe solo servito a fare sfogare il malessere covato da commercianti e cittadini sulla questione, senza sviscerare
alcuna proposta costruttiva. Lo dimostra il continuo ripetersi delle stesse domande con tono sempre più aggressivo.
Quello che è mancato da parte del relatore è sicuramente illustrare anche i lati positivi e i risvolti economici della questione, che indubbiamente ci sono, altrimenti un imprenditore non avrebbe intenzione di investire milioni di euro in un progetto simile. Purtroppo la platea si è dimostrata abbastanza ignorante in materia (nel senso buono del termine) e non possiamo sperare che l'idea brillante esca dalle loro bocche domani sera o nei prossimi giorni. Occorre necessariamente illustrare, così come sono stati illustrati i lati negativi, sia i lati positivi sia le misure per prevenire quei lati negativi da cui tutti sono spaventati.
Aggiungo che lavoro da 10 anni in multinazionali (XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX) e conosco molto bene le dinamiche del mercato attuale, la crisi del reta il tradizionale e la realtà dei Factory Outlet Store. Qualora lo riteneste opportuno e utile, mi rendo disponibile ad un colloquio coi commercianti per sviscerare quei lati positivi che consistono anche in un ritorno economico per le loro tasche a seguito di un afflusso di persone, se intelligentemente gestito.
Grazie e a vostra disposizione,
XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX
Buongiorno Signor Sindaco, in riferimento al progetto Autlet, attualmente allo studio delTamministrazione comunale, mi permetto di inoltrarle alcune considerazini nel merito. Premetto che sono una cittadina di san giovanni attenta alle tematiche ambientali, credo che un ambiente meno inquinato consenta alla comunità una qualità di vita più alta, rispetto ad un ambiente con aria inquinata, rumore e viabilità insostenibile.
Ora prorio in riferimento all' impatto ambientale che l'apertura di un Autlet delle dimensioni previste avrebbe su San Giovanni, le chiedo:
La sua amministrazione ha già commissionato uno studio alle autorità ambientali competenti per prevedere le ricadute che il progetto avrebbe sull'aria ( polveri sottili) sul rumore, e ultima ma non meno importante la viabilità??
Già oggi al semaforo posto sulla circonvallazione, in prossimità del sottopasso per Cento, si formano file che arrivano oltre il cinema Giada. Non oso immaginare in futuro se il progetto dovesse essere approvato, e questo è solo uno dei tanti aspetti che coinvolge la viabilità.
Ma quello che mi preme sottolineare è che speravo che i nostri amministratori cogliessero l'occasione, in un periodo storico così difficile dal punto di vista economico, per una vera inversione di tendenza e si sforzassero di cercare un' altra via per fare sviluppo. Non voglio apparire presuntuosa ma mi sembra che il modello autlet rappresenti il passato, DECISAMENTE MOLTO MEGLIO INCONTRARSI IN PIAZZA, che non nei centri commerciali o ancora peggio negli autlet a comprare l'ennesimo vestitino firmato rimanenza delle rimanenze, o la tovaglia, la padella, o la mutanda, articoli che posso tranquillamente acquistare senza problema dai negozianti di San Giovanni ( Non sono una commerciante) il mio punto di vista è super parte.
Che tristezza avere la senzazione di esistere per consumare, perché se non consumi non si fa sviluppo, è DAVVERO L'UNICA VIA ? in un circolo vizioso che schiaccia il cittadino verso il basso, siamo molto di più che consumatori, vogliamo incontrarci guardarci negli occhi, prendere un caffè, mangiare un pezzo di crescenta col prosciutto alla fiera di san giovanni, camminando in mezzo alle bancarelle, non dentro un Format uguale in tutta Italia.
Grazie Signor Sindaco per avermi letto, come può intuire sono amareggiata, spero che le mie considerazioni, insieme a quelle di molti altri cittadini di san giovanni, contribuiscano a fornirle una visione allargata delle criticità che il progetto comporterebbe per la nostra comunità.
Buona giornata XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX
Domanda:
perchè per le BIOMASSE non è stata seguita la giusta procedura di informazione, confronto ecc... che viene fatto per I1 outlet?
Domanda:
l'impatto veicolare di mezzi pesanti per rifornire le sopracitate BIOMASSE non è una situazione di criticità?
XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX
La primissima perplessità è per la scelta dell'orario che - con tutta evidenza - taglia fuori una buona parte di persone interessate che alle 18 sono ancora al lavoro o lungo la (faticosa) via del ritorno....
XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX
Siamo venuto a conoscenza del Progetto da amici e XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX.
lo e la mia famiglia abitiamo in XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX a ridosso della Via Biancolina. Quest'ultima , come noto , non dispone ancora di una completa pista ciclabile oltre ad altri problemi. Valutiamo personalmente la costruzione dell' Outlet molto positivamente , in quanto , come precisatomi XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX , gli Imprenditori si farebbero carico di importanti opere di Viabilità , quale ad esempio il completamento della Ciclabile di V. Biancolina.
E' necessario anche considerare che si concretizzeranno molti posti di lavoro , nonché i miglioramenti alla Viabilità (Ciclabile Biancolina, Svincolo V.Fanin-V.Cento, ecc) ed infine I' impulso che verrebbe dato al Territorio Persicetano.
Quanto sopra per ribadire la nostra piena personale approvazione al Progetto.
Cordialmente
XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX
Salve,
vorrei anch'io dire la mia riguardo la questione dell'apertura dell'outlet a Persiceto.
In quanto cittadina, sono pienamente favorevole all'apertura, per tanti motivi ma soprattutto perché tutto questo porterà occupazione e quando l'occupazione aumenta, tutto il territorio ne beneficia.
Passeggiando per il centro ho visto sulle kvetrine dei negozi le cartoline di protesta che chiedono se vogliamo un paese morto, ma, diciamoci la verità, il centro di Persiceto sta già morendo, senza bisogno di outlet.
Lo abbiamo notato tutti, ci sono un sacco di negozi chiusi, non è più il centro fiorente di qualche anno fa. Anzi, forse questo potrebbe essere un punto a favore dei negozi del centro, perché, in genere, gli outlet sono posizionati direttamente alle uscite dei caselli autostradali, nel nostro caso, però, chi vuole andare a fare shopping nell'outlet di Persiceto è obbligato ad entrare in paese; è vero che poi si dovrà prendere in considerazione la gestione del traffico, ma, chi entra in paese, magari, ha bisogno di fare rifornimento alla propria auto, vede un bar sulla strada e si
ferma per prendere un caffè Secondo me, poi, la costruzione della pista ciclopedonale che
collega l'outlet con il centro è un ottima idea. Basta aggiungere un'opportuna campagna pubblicitaria che invita i visitatori dell'outlet a fare anche una passeggiata in centro e il gioco è fatto, lo credo che molte persone potrebbero decidere di fare altri quattro passi, anche solo per visitare il paese.
Secondo me tutti potremmo beneficiare di un'opportunità del genere, basta solo saper giocare bene le proprie carte!
Grazie.
XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX